Si è svolto venerdì 19 gennaio nell’aula magna del liceo ginnasio statale “Mario Cutelli e Carmelo Salanitro”, l’incontro dibattito con Ismaele La Vardera, deputato dell’ARS, vice presidente della “Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia”, nonché membro della commissione “scuola e cultura”; evento organizzato nell’ambito delle attività di educazione alla legalità e di didattica orientativa.
La Vardera, da ormai 10 anni, visita le scuole del Paese per far riflettere giovani e giovanissimi sulla legalità e contribuire a promuovere lo sviluppo consapevole della cultura del rispetto delle regole. Il dibattito di venerdì fa parte delle date del breve tour nelle scuole, che si sta svolgendo nel mese di gennaio, grazie al progetto “Non crackarti la vita”, iniziativa dedicata alla lotta contro l’uso delle droghe, del crack in particolare, che, come sottolinea Giuseppe Trovato referente territoriale del progetto, vuole raccontare esperienze positive, “testimonianze di vita di persone che non fanno altro che fare il loro lavoro, portando avanti il sogno di contribuire con il proprio impegno al miglioramento della nostra terra, del nostro Paese”.
Ecco perché sul palco dell’aula magna del “Cutelli – Salanitro” è salito Ismaele La Vardera che si è definito “un ragazzo con qualche anno più di voi, che con tenacia costanza e dedizione, credendo nei propri sogni li ha raggiunti”.
La Vardera non si è rivolto all’uditorio da dietro il consueto tavolo dei relatori, si è alzato ed è andato verso i ragazzi “travolgendoli” empaticamente, portandoli dentro la tematica della legalità, intesa nel senso più ampio del termine, come rispetto delle regole, grazie a riferimenti diretti alla quotidianità della vita di un adolescente.
“Un incontro e confronto con una personalità così giovane e così vicina al loro mondo – ha sottolineato la Dirigente Scolastica prof.ssa Elisa Colella – non può che dare ad allieve ed allievi un imput diretto per riflettere su una questione che ha a che fare con il giornaliero rispetto delle regole, con il vivere civile, l’integrazione e l’inclusione”.
L’intervento di La Vardera di certo non si è celato dietro stereotipi o giri di parole ma è andato dritto al punto riprendendo la provocazione di Rita Atria (figlia del boss mafioso Vito Atria, ucciso il 18 novembre 1985 a Partanna per un regolamento di conti, che decise di collaborare con la giustizia): “prima di sconfiggere la mafia, bisogna sconfiggere il mafioso che è in ciascuno di noi”, chiarendo, subito dopo, che il mafioso che è in ciascuno di noi altro non sia che qualunque comportamento messo in atto in violazione delle più elementari regole della civile convivenza: come quando, uscendo da una discoteca, si guida ubriachi, solo per ostentare un atteggiamento sicuro e sprezzante del pericolo, come quando non si indossa il casco, o si vive escludendo l’altro o confondendo l’amore con il possesso.
Ismaele La Vardera ha, quindi, esortato studentesse e studenti ad intendere l’atteggiamento “mafioso” in senso estensivo e a non identificare la mafia con gli stereotipi creati dalle serie tv, tanto di moda ultimamente, “vi trasmettono una rappresentazione della realtà falsata”, così come fa un certo filone di musica neomelodica, che tanto spazio ha trovato sulla scena dell’intrattenimento. La Vardera ha, poi, risposto puntualmente alle tante domande rivolte dai partecipanti, ponendo sempre l’accento sui sogni quale forza motrice dell’azione, azione che deve essere ispirata da sapere e conoscenza e alimentata da passione e determinazione per riuscire ad arrivare ad aprire a ciascuno quelle porte a cui non si pensava nemmeno di poter arrivare.
E sui sogni si è soffermata anche la Dirigente scolastica che ha invitato alla riflessione studentesse e studenti chiedendo loro: “Voi siete capaci di seguire i vostri sogni? La nostra scuola, la conoscenza che qui trovate e alimenta in voi la cultura e la consapevolezza vuole darvi proprio la forza di seguire ed inseguire i vostri sogni. Non abbiate paura degli ostacoli, perché la voglia di riuscire vi darà la forza e la soddisfazione del traguardo che avrete raggiunto”.
Una strada faticosa, dunque, non certo in discesa, ma una chiara dimostrazione che l’alternativa all’illegalità c’è e nasce dalla scelta. Gli ignavi di dantesca memora non scelgono, condannandosi ad una vita non autentica, bisogna, invece, saper scegliere “e per essere capaci di scegliere bene la cultura è l’unico strumento che vi renderà liberi, quella cultura a cui ci si appassiona tra i banchi di scuola”, ha affermato con grande enfasi La Vardera. “Abbiate il coraggio di sognare, di scegliere, di fare la scelta giusta” e per fare la scelta giusta sapere e conoscenza hanno un ruolo determinante: “la cultura distrugge il puzzo del compromesso e sprigiona un fresco profumo di libertà”.
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